Aree di Emergenza - Protezione Civile - Regione Sicilia
Censimento delle aree di emergenza ai fini della pianificazione di Protezione Civile (Aree di attesa della popolazione, Aree di accoglienza o di ricovero della popolazione e Aree di ammassamento soccorritori e risorse) dei Comuni delle Provincia di Catania, Enna, Messina, Ragusa e del Comune di Palermo.
Inoltre disponibili informazioni sulle principali strutture operative (Prefetture, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Capitanerie di porto, Vigili del Fuoco, Ass. Volontariato iscritte nel Registro Regionale del DRPC).
Per ogni oggetto geo localizzato in mappa sono riportare le informazioni ricavate dagli open data resi disponibili dal nuovo Portale Open data della Regione Sicilia e dal Portale cartografico del Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Regione Siciliana.
Le informazioni visibili e condivise in queste pagine non comportano la visualizzazione di dati sensibili.
Data la natura esclusivamente informativa degli elaborati grafici e dei testi riportati, questi non costituiscono atti ufficiali.
Per accedere agli atti ufficiali si rinvia agli elaborati definitivi allegati alle specifiche deliberazioni.
Rielaborazione di: @gbvitrano
per Open Data Sicilia
Fonte dati:
- Aree di Emergenza -
Opendata Regione Siciliana, Aree di Protezione Civile;
Regione Siciliana - Dipartimento della Protezione Civile, Aree di Protezione Civile;
Comune di Palermo, Opendata, Mobilità e sicurezza, Piano Comunale Protezione Civile - Palermo;
- Strutture operative territoriali -
Opendata Regione Siciliana, Strutture operative territoriali;
Regione Siciliana - Dipartimento della Protezione Civile, Strutture operative territoriali, Associazioni per il Volontariato;
- Elenco nomi Comuni -
L'elenco dei nomi dei Comuni Siciliani è estratto da OpenStreetMap con overpass-turbo.eu seguendo la guida del blog geomappando
Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale - Creative Commons Attribuzione 4.0 Italia
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Aree di emergenza:
Aree destinate, in caso di emergenza, ad uso di protezione civile. Esse devono essere preventivamente individuate nella pianificazione di emergenza e possono essere di tre tipi:
Aree di ammassamento soccorritori e risorse:
Luoghi, in zone sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio, dove dovranno trovare sistemazione idonea i soccorritori e le risorse necessarie a garantire un razionale intervento nelle zone di emergenza. Tali aree dovranno essere facilmente raggiungibili attraverso percorsi sicuri, anche con mezzi di grandi dimensioni, e ubicate nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche ed con possibilità di smaltimento delle acque reflue. Il periodo di permanenza in emergenza di tali aree è compreso tra poche settimane e qualche mese.
Aree di attesa della popolazione:
Sono i luoghi di prima accoglienza per la popolazione; possono essere utilizzate piazze, slarghi, parcheggi, spazi pubblici o privati non soggetti a rischio (frane, alluvioni, crollo di strutture attigue, etc.), raggiungibili attraverso un percorso sicuro. Il numero delle aree da scegliere è funzione della capacità ricettiva degli spazi disponibili e del numero degli abitanti. In tali aree la popolazione riceve le prime informazioni sull'evento e i primi generi di conforto. Le Aree di Attesa della popolazione saranno utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche ore e qualche giorno.
Aree di accoglienza o di ricovero della popolazione:
Sono luoghi, individuati in aree sicure rispetto alle diverse tipologie di rischio e poste nelle vicinanze di risorse idriche, elettriche e fognarie, in cui vengono installati i primi insediamenti abitativi per alloggiare la popolazione colpita. Dovranno essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni per consentirne l’allestimento e la gestione. Rientrano nella definizione di aree di accoglienza o di ricovero anche le strutture ricettive (hotel, residence, camping, etc.).
Aree Rischio industriale:
La presenza sul territorio di stabilimenti industriali, che utilizzano o detengono sostanze chimiche per le loro attività produttive, espone la popolazione e l’ambiente circostante al rischio industriale. Un incidente industriale può, infatti, provocare danni alla popolazione e al territorio.
Gli effetti sulla salute umana in caso di esposizione a sostanze tossiche rilasciate nell’atmosfera durante l’incidente variano a seconda delle caratteristiche delle sostanze, della loro concentrazione, della durata d’esposizione e dalla dose assorbita.
Gli effetti sull’ambiente sono legati alla contaminazione del suolo, dell’acqua e dell’atmosfera da parte delle sostanze tossiche. Gli effetti sulle cose riguardano principalmente i danni alle strutture.
Una piena conoscenza di questi aspetti è la premessa indispensabile per ridurre il rischio industriale ai livelli più bassi possibili, prevenendo danni alla salute e all’ambiente. (fonte)
Fonte: Glossario Protezione Civile
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